AdSense: Combattere Lo Smart Pricing Per Aumentare Il CPC

AdSense è un programma di affiliazione che permette di guadagnare col proprio sito grazie all’inserimento automatico nelle pagine di annunci contestuali. Per ogni click effettuato sull’annuncio lo sponsor (Advertiser) corrisponde a Google un determinato importo, che verrà condiviso con il proprietario del blog sul quale è apparso l’annuncio.

AdSense è ormai così popolare che molte aziende sono disposte a pagare anche 80$ per un solo click da parte di un potenziale cliente! La strategia più utilizzata dai publishers solitamente è quella di aumentare il numero di click per aumentare le entrate, ma potrebbe ormai rivelarsi una strategia non proprio efficace o addirittura controproducente.

Photo Credit: Willi Heidelbach

Incassare 2 centesimi per click rispetto ad un altro sito che ne guadagna 40 vuol dire doverne totalizzare 20 per egualiare gli incassi che l’altro fa con un singolo click. Fai lo stesso paragone con i click da 40$ e arriverai alla conclusione che

la miglior strategia per aumentare i guadagni con AdSense non è aumentare il numero dei click, ma aumentarne il valore (a prescindere dal loro numero)

Aumentare il valore del click vuol dire combattere lo SmartPricing

Queste sono alcune considerazioni che ho avuto modo di verificare personalmente sui miei stessi errori.

Se sei un neofita ti sarai già chiesto: perchè mai quell’annuncio che rende 80$ per click non potrebbe apparire sul mio blog? Perchè esiste un meccanismo introdotto in AdSense proprio per controllare dove appaiono gli annunci più remunerativi, ovvero per identificare a grandi linee chi può guadagnare tanto e chi no.

Questo meccanismo si chiama Smart Pricing, ed in generale serve per assegnare dei margini di guadagno ad ogni sito e fare in modo di garantire maggiori entrate ai siti più rilevanti e di contenuto più valido.

Ecco alcuni consigli che possono aiutare a combattere lo Smart pricing.

I contenuti prima di tutto. Ecco perchè… Content Is King

L’avrai sentito mille volte, è molto di moda ma in sintesi… che vor dì?? (sostituisci con il tuo dialetto). Lo smart pricing è un meccanismo semiautomatico che prima o poi richiederà la revisione del sito da parte di un essere umano.

La parte automatica consiste nel calcolo dei click che hanno generato vendite, sottoscrizioni o altro. Questa percentuale determina un fattore molto importante per chi paga le pubblicità: il ROI (Return On Investment) ovvero il rientro sull’investimento pubblicitario. Più alto sarà il ROI più sarai premiato con annunci contestuali altamente remunerativi.

Poi c’è la componente umana. Prima o poi qualcuno dovrà stabilire se i tuoi articoli o i tuoi post sono originali, utili e interessanti. E lo farà con i proprio occhi.

C’è un solo modo per soddisfare tutti e due i requisiti appena descriti:  la qualità dei contenuti, il livello di approfondimento degli argomenti trattati e la chiarezza.

Tieni AdSense solo nelle pagine degli articoli

A prescindere dallo Smart pricing un altro fattore importante per il valore del click è costituito dalla contestualizzazione, ovvero il livello di pertinenza  degli annunci con l’agomento della pagina. Un elenco di post per esempio non ha un argomento ben preciso in quando può contenere abstract di articoli che trattano argomenti di varia natura, cosi come le pagine delle tag e così via.

Annunci poco attinenti alla ricerca dell’utente che arriva sulle tue pagine determineranno un calo del ROI a causa del fatto che molto difficilmente eventuali click si tramuteranno in acquisti.

Poichè lo Smartpricing agisce sull’intero account AdSense, questo abbassamento del ROI  determinerà una penalizzazione sull’intero account a danno anche delle aree più performanti.

Spendi più tempo per i motori a discapito dei siti di social news

OKNOtizie, Digg e altri social news possono veicolare vere e proprie ondate di visitatori, ma sono visite mordi e fuggi per antonomasia.

Il motivo è semplice: i visitatori che arrivano dai motori stanno cercando una informazione, e l’annuncio sul tuo articolo può costituire un approfondimento, o addirittura l’obiettivo della ricerca. Al contrario gli utenti dei siti di social news visualizzano decine e decine di pagine in poco tempo perchè non hanno la necessità di reperire una informazione, e quindi molto difficilmente convertiranno il click in acquisto, a discapito del ROI e dello Smartprice.

Altri utili dritte sullo Smart Pricing e sul CPC:

  • Viene ricalcolato settimanalmente (a me sembra che avvenga nel fine settimana)
  • Muta gradualmente  un eventuale aumento o diminuzione del CPC medio avviene sempre in maniera graduale, senza grandi salti

 Identifica le chiavi più remunerative

Nella lista delle keys più pagate dagli advertisers nel 2007 avrai notato una cosa: quasi tutte rientrano in un ambito finanziario-assicurativo. Anche gli annunci contestuali hanno le loro dinamiche di mercato; esistono settori più o meno competitivi nei quali la concorrenza determina il prezzo pagato dagli advertisers per un singolo click. Più advertisers stanno concorrendo per posizionare annunci correlati ad un determinato argomento più alto sarà il costo massimo del click.

Gli annunci più pagati vengono posizionati meglio nei siti, anzi, vengono posizionati nei siti che garantiscono il ROI più elevato. Capito ora? 😉

Guarda come puoi prevedere il guadagno di un click su un post ben preciso del tuo blog:

  1. Entra in AdWords
  2. Vai in Tools > Keyword Tool
  3. Seleziona Website content e inserisci l’URL del post
  4. Ora inserisci un valore massimo per il clic in dollari (30 per esempio) nella casella Calculate Estimates using Max CPC
  5. Clicca su Recalculate e….

hai davanti l’elenco delle keywords con le quali AdSense identifica la tua pagina e, per ognuna, il costo massimo per click che quella pagina può ottenere.