Google Panda: Consigli Preziosi Per Non Affondare Nei Motori Di Ricerca
Google Panda è l’ultimo aggiornamento degli algoritmi di ricerca usati da Google per determinare le SERP.
Già arrivato per siti di lingua inglese nella prima decade di Aprile, si sta attendendo con un certo timore anche sui blog di lingua italiana.
Mi sono fatto una chiacchierata con Robin Good, che da qualche mese sta studiando e sperimentando tecniche e modifiche su Masternewmedia per immunizzarlo da Panda, il quale mi ha fornito delle indicazioni terribilmente utili che riassumo in questo post, e che probabilmente non troverai da altre parti.
Seguimi ed avrai qualche sorpresa.
Chi sarà affetto da Panda?
La prima: le aspettative inducono a supporre che Panda punirà senza pietà le Content Farm, ovvero quei siti che riportano notizie e blog di altri siti.
Non è esattamente così: Panda punirà tutti quei siti che non offrono contenuti utili agli utenti, e tra questi potrebbero essercene molti anche sul tuo blog, anche se fatto di contenuti originali ed approfondimenti, senza che tu ne sia consapevole. Scopriamo perché.
Il problema è costituito da post ripubblicati e non originali?
Qui arriviamo al secondo punto: non si tratta di duplicazione in se, ma dell’utilità che la ripubblicazione di un altro articolo sul proprio blog ha per i lettori.
Afferma Robin:
Se Panda facesse scattare un trigger che punisce automaticamente i contenuti duplicati Rand Fishkin non mi avrebbe chiesto il permesso di ripubblicare un mio post su Seomoz.
e non fa una piega in effetti, visto che Panda è già attivo sui siti di lingua inglese. Questo episodio quindi ci induce a credere che la ripubblicazione di articoli, se fatta con criterio e rilevanza, non sia pericolosa.
Contenuti duplicati e poco utili, qualcosa di già noto
O forse no. Panda potrebbe non voler più tollerare le centinaia, migliaia di pagine di archivio (categorie, tags ecc) che ormai invadono i blog gestiti con i più comuni CMS (WordPress, Movable Type ecc.)
“Ma come..” ti chiederai “.. non basta semplicemente deindicizzarle col meta tag noindex come da prassi?”
Cosa infatti che ho chiesto a Robin, il quale ha risposto:
Se bastasse questo John Mueller non avrebbe dato la chiara indicazione nel Google Webmaster Forum di sparar fuori un bel 404 ad ogni pagina di archivio, incluse quelle della cronologia specie se non differenziate per argomento
Si, l’indicazione di JohnMu è quella di cancellarle proprio… ma la soluzione mi sembra un po drastica, ed anche a Robin che ha sistemato in questo modo:
Ho riorganizzato tutte le pagine delle categorie per aumentarne l’usabilità ed ho modificando i titoli in maniera da differenziarli rispetto a quelli dei post. La stessa cosa inoltre può essere applicata alle pagine di cronologia, specie se non differenziate per argomento.
Sarà meglio differenziare anche gli abstract quindi, e non limitarsi a fare un copia e incolla della prima parte del testo. Ed a pensarci bene un abstract serve proprio a questo, è una sorta di pitch elevator applicato agli articoli: racchiude il contenuto in una nutshell (il guscio di una nocciola) come dicono gli amici d’otreoceano.
Per capire inoltre quali siano i contenuti poco utili, e quindi da eliminare dall’indicizzazione, basta che
- cerchi site:tuosito.com in Google
- scorri sino alla fine e clicchi su “includi risultati omessi”
- scorri tutte le pagine iniziando dalla fine, dove si trovano quelle che per Google sono meno utili
… e potresti avere delle sorprese.
Notizie e micropost
Per anni ne abbiamo abusato tutti, e molto siti ne hanno fatto proprio in contenuti principale: quei piccoli rimandi ad altre pagine che fanno tanto agenzie di stampa…
Anche qui Robin ha delle info utilissime frutto dei mesi di esperienza fatta cercando informazioni affidabili su Pana e testandole su Masternewmedia;
Google ha già deciso da anni quali sono i siti che pubblicano news, ce li ha dentro GNews. Se non è in GNews vuol dire che non è considerato un sito di informazione tradizionale. Io ho deciso di cancellare tutti quei micropost che come scopo avevano quello di introdurre e reindirizzare ad altri articoli.
E su questo discorso sono particolarmente sensibile perché Ikaro è stato per lungo tempo una fonte ufficiale di Google News, avventura terminata quando fu introdotto l’obbligo di avere una vera e redazione. Cosa che ho preferito non fare perchè non vi trovavo alcun interesse.
Come procedere con i test
Altra informazione utilissima: Panda è costituito da meccanismi che scattano automaticamente al verificarsi di certe circostanza (trigger).
Se avrai il sospetto che Panda penalizzerà il tuo sito procedi come segue:
- Cerca di indentificare le possibili cause
- Mettile in una lista
- Sistemale una sola alla volta
- Attendi che Google reindicizzi tutto
- Se il problema permane, passa al punto successivo
Concludendo, questo post non è la guida definitiva a Panda, ma è un sunto di informazioni affidabili frutto della ricerca e degli esperimenti fatti da Robin negli ultimi mesi. Qualcosa da tenere in considerazione quindi.
Un bonus per te
Già le informazioni riportate sono preziose, ma non è finita qui; sono riuscito ad ottenere da Robin delle condizioni davvero speciali per ogni lettore di Ikaro che si iscriverà il POP Campus entro domenica 22 Maggio, un vero e proprio corso per publishers online professionali che fornisce capacità e competenze per mettere in atto progetti redditizi in rete, nel quale sarà tra l’altro ospite speciale e docente.
Il POP Campus ti aiuterà a trasformare quella che è una passione (Internet) in un lavoro vero grazie al quale essere autosufficiente e poterti riprendere il controllo della tua vita. Nella pagina ufficiale troverai le testimonianze di chi lo ha già frequentato ed anche Ikaro è una testimonianza di quanto si può imparare grazie a Robin: molte delle tecniche e le strategie più determinanti che mi hanno permesso di realizzare i miei progetti infatti le ho apprese da lui.
Ultimamente Google sta spingendo molto col discorso del CANONICAL, proprio come esercizio propedeutico al PANDA. Vuoi ripubblicare un articolo? Ok fallo… però prima di tutto piazzi il canonical e poi, se vuoi essere proprio bravo, ti “autobanni” con un noindex.
Per quanto riguarda l’abstract è sicuramente un buon accorgimento per evitare anche solo la tentazione al Panda di vedere due pezzi di testo uguali in due pagine diverse.
La differenziazione dei titoli mi sembra il minimo. Per quanto riguara Mueller è questa la risposta a cui si fa riferimento: http://www.google.com/support/forum/p/Webmasters/thread?tid=1d632baa3f7b4034&hl=en
Perchè secondo me è diverso: io la riassumerei in “se hai dei contenuti che sai che sono low quality non mettere noindex, levali!”.
GRAZIE!!!
Ciao Merlinox, grazie per il link…. lo avevo cercato senza trovarlo.
Canonical+noindex mi sembra un ottimo sistema per gestire le ripubblicazioni. Riguardo l’ultimo punto ci si prepara ad una lunga revisione dei contenuti di tutti i siti. Io ho già iniziato…
Erano venuti fuori anche i discorsi in merito al original source (http://goo.gl/pReFP) ma quanto si legge è piuttosto evanescente, pare sia riferito a google news. Soliti misteri.
Sinceramente da un bel pezzo nel mio blog archive, tag e category sono secchi in noindex: non me ne frega nulla che qualcuno vada in quelle pagine 🙂
Grazie giovanotto.
Anche i miei da quando sono migrato a WP sono in Noindex, è quello che dice JohnMu che mi fa pensare. Perchè mai sparare fuori un 404 se sono già deindicizzati?
Scusa se mi permetto ma non dice quello. Non parla di pagine archivio, ma di contenuti di bassa qualità. E dice: se sai che sono di bassi qualità, killali!
E’ vero… quindi dici che un Noindex è più che sufficiente?
Secondo me per le categorie (pagine archivio) si. Per articoli riportati nell’interezza ci vuole il canonical. Per citazioni secondo me basta che il testo a “corollario” sia decisamente superiore alla citatio.
Erano venuti fuori anche i discorsi in merito al original source (http://goo.gl/pReFP) ma quanto si legge è piuttosto evanescente, pare sia riferito a google news. Soliti misteri.
Sinceramente da un bel pezzo nel mio blog archive, tag e category sono secchi in noindex: non me ne frega nulla che qualcuno vada in quelle pagine 🙂
Grazie giovanotto.
Ciao Merlinox, grazie per il link…. lo avevo cercato senza trovarlo.
Canonical+noindex mi sembra un ottimo sistema per gestire le ripubblicazioni. Riguardo l’ultimo punto ci si prepara ad una lunga revisione dei contenuti di tutti i siti. Io ho già iniziato…
Ciao Daniele, oggi ho pubblicato la prima parte della mia guida a Google Panda. Puoi trovare senz’altro delle altre informazioni utili anche qui (per ora è la versione Inglese): http://www.masternewmedia.org/the-google-panda-guide-part-1-what-it-is/
Ciao Robin, grazie per la segnalazione.
beh, è un argomento su cui secondo me ci sarà ancora da dibattere molto. Nessuno conosce con certezza l’algoritmo di ranking di Google. Sappiamo però che gran parte dei fattori che condizionano il posizionamento nelle SERP di Google, sono sempre validi.
Molto interessante l’articolo. E molto interessante l’intervento di Merlinox.
Grazie
Secondo me non sapete di cosa parlate e non avete la minima idea di cosa sia panda.
Panda si rivolge ai link e non alle pagine, leggete e sperimentate prima di parlare a vanvera. Se per esempio fai link automatici allora si li panda ti punisce la pagina che punta al link. Se fai nel tuo stesso sito tanti link con tante key diverse solo per avere peso per quelle parole, panda ti punisce. Questo è panda, quello che dite voi si puo facilmente smentire. Copiate una pagina da Ansa e incolatela dentro un vostro sito e vedrete che non verrete penalizzati. Basta sperimentare senza fare gare a chi la spara piu grosso solo per sensazioni e fantasie.
Secondo me invece dovresti pensare dieci volte prima di entrare in casa d’altri con questa arroganza, perché se il tuo intento è apparire un esperto seo ti bruci prima ancora di iniziare. Nulla di personale eh?