Domini .eu: la fine del sogno?
Solo qualche mese fa, dopo la sua uscita, il dominio .eu divenne, oltre che un successo, uno tra gli otto domini più popolari di tutta la rete, ma a distanza di pochi mesi l’Europa si trova ora costretta a cercare cause e motivi di un clamoroso flop.
Quello che era stato progettato come simbolo dell’indentità pan-europea online si trova ora ad essere il nodo centrale di moltissime cause e procedimenti legali che hanno causato il congelamento delle procedure di registrazione di decine di migliaia di domini eu.
Il fataccio
La registrazione dei domini .ue è iniziata lo scorso 7 di Dicembre con un periodo riservato alle registrazioni di domini .eu da parte di società detentrici di brevetti e diritti (comprese le ragioni sociali) certificati da PricewaterhouseCoopers. Questo avrebbe dovuto garantire trasparenza e sopratutto evitare sciacallaggi sui nomi di dominio.
Purtroppo moltissime società lamentano una difficoltà sospetta nell’espletare le procedure di registrazione anche solo dei propri nomi, proprio mentre l’ EURid si vede costretta a congelare migliaia e migliaia di domini dopo aver scoperto che ben 400 dei registrar .EU autorizzati erano in realtà società fantasma create per il Cybersquatting.
Il designer inglese Nicolas Roope afferma di aver speso 300 pounds e 12 mesi tentando di registrare hulger.eu detenendo i diritti della parola Hulger, prima di scoprire che in realtà era già stato registrato a termine del Sunrise Period da una casa d’aste canadese che aveva usato una casella postale inglese come indirizzo per la registrazione.
Chi controlla i controllori?
La stessa EURid è oggetto di feroci critiche per aver permesso a società fantasma e create appositamente di aver ottenuto il titolo di Registrar .EU.
E’ stata gestita male dall’inizio alla fine afferma John McCormac, Europarlamentare irlandese che sta tentando di avviare una investigazione ufficiale e formale su quanto accaduto.
La visione più semplice ed efficace la fornisce Bob Parsons, CEO di GoDaddy che di domini se ne intende un pò: Il problema sono state le procedure per divenire Registrar .EU autorizzato… EURid ha deciso di consetire a qualsiasi ‘soggetto giuridico’ con 10,000 euri di poter vendere domini .EU. Sappiamo che chiunque può formare un ‘soggetto giuridico’ per $50 negli Stati Uniti, ed il gioco è fatto.
Per Parsons sostanzialmente è mancato un filtro selettivo più restrittivo basato su una comprovata esperienza nel settore.
La risposta
Il portavoce di Eurid Patrik Lindén, oltre a ribadire il fatto che c’è bisogno del versamento di 10.000 euri per diventare registrars autorizzati, afferma …con 25 paesi e più di 2 milioni di domini è inevitabile che qualcuno sia insoddisfatto per non essere riuscito ad ottenere il dominio che voleva…
Se il Sig. Lindén fosse così cortese da spiegarmi come sia possibile che io non sia riuscito a registrare durante il sunrise period il dominio della società di cui faccio capo, essendomi cautelato con preregistrazioni, preregistrazioni di platino, bronzo, argento, vip, very vip ecc. Con il risultato che non mi interessa neanche più, ed è questo forse l’aspetto più triste di tutta la vicenda; il simbolo dell’identità europea online che finisce in polvere e nel disinteresse.
Se i fatti si sono svolti proprio come sembra, rappresenterebbe il più grande scandalo dell’EU ed i responsabili devono essere messi di fronte alle proprie responsabilità afferma Diana Wallis del Dipartimento Affari Legali del Parlamento Europeo. Speriamo sia così.
(Fonte: Wired.com)
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