Peer To Peer: La Svezia Verso La Legalizzazione Della Pirateria
Lo scorso 8 Giugno 2008 il Vänsterpartiet (la sinistra svedese) ha votato a favore di una mozione per legalizzare il file-sharing anche quando infrange il diritto d’autore. Più precisamente verrebbero legalizzati l’upload, la condivisione, il download e l’utilizzo di opere coperte da copyright solo per uso personale.
Un brano della mozione riporta: "Per molti di noi nel Partito di Sinistra il file-sharing è qualcosa di positivo esattamente come lo sono le biblioteche pubbliche". La mozione afferma inoltre che molte delle recenti iniziative di controllo in stile Grande Fratello atte a combattere il file-sharing, così come alcune sentenze arbitrarie contro individui, sono inaccettabili.
Vengono attaccate duramente le iniziative legali in atto contro The Pirate Bay (uno dei maggiori tracker di bit torrent): "La farsa delle azioni legali in atto contro The Pirate Bay dimostrano come la sicurezza e la legalità siano messe a rischio proprio da coloto che tentano di mettere al bando il file-sharing".
La mozione chiude con una lapidaria conclusione: legalizzare la pirateria è la soluzione se si tratta di duplicare e condividere a scopo personale e tale concetto è ben espresso da Elise Norberg Pilhem della sinistra svedese:
"… la legge che trasforma la maggioranza della popolazione adulta in criminali deve essere cambiata".
L’iniziativa in effetti può sembrare un pò forte ma a parte un ovvio dibattito accesosi tra tutte le parti politiche sembra proprio aver scardinato un certo zeitgeist: solo dopo poche ore il passaggio della mozione sulla legalizzazione della pirateria il partito di centro (che al momento conta 4 dicasteri nel governo svedese) ha espresso la necessità di migliorare la legislazione sul diritto d’autore.
E’ stata già chiesta una analisi completa della legislatura in vigore sul diritto d’autore e la creazione di una commissione che individui la fattibilità di una legge completamente nuova.
E’ bello vedere che (almeno vicino a noi) qualcuno pianifichi regole e leggi prendendo a modello le dinamiche del mondo reale.
Via TorrentFreak
[Photo Credit: zeffss]
Anzitutto, evviva per la notizia!!!
Secondariamente, che tristezza vedere tradotta in italiano “librerie” la parola “libraries”. 🙁
Perchè? I luoghi pubblici pieni di libri accessibili a tutti non si chiamano “librerie”? O mi sono perso qualcosa traducendo dalla fonte?
Stai scherzando, spero.
biblioteca=library
libreria=bookshop
Hai ragione. Intendevo biblioteca ma mi si era cementata nella testa la parola libreria, non so perchè. Ho corretto.
Ma non bastava semplicemente segnalarmelo invece di provare tristezza?
Scusami se ho fatto una punta di sarcasmo, niente di personale, solo che perfino nei maggiori quotidiani trovo traduzioni del tipo character/carattere, silicon/silicone, e così via… e ci sei andato di mezzo tu. 🙂
Ma figurati… no problem. Faccio anche di peggio in genere. Sarà l’information overload…
🙂