ADSL Veloce Wifi di Proprietà dei Cittadini: a Roma si Parte
bene, ora che ho catturato la tua attenzione ti indico il titolo più corretto, che è “ADSL veloce Wifi tramite reti mesh create dai cittadini”. Ecco cos’è.
NOInet è una cooperativa nata per realizzare un progetto ambizioso: rendere ognuno di noi fruitore e fornitore della rete che fornisce la connessione ad Internet. L’niziativa è già partita a Cerveteri, Ladispoli e Roma.
Riporto dal sito;
La rete Internet è una risorsa collettiva e come tale molto più che pubblica.
Cosa si intende qui come risorsa collettiva?
Tutto ciò che è liberamente e naturalmente disponibile ad ogni individuo o per decisione da fare risalire al libero arbitrio e dipendente esclusivamente dal libero rapporto tra individui, o perché è liberamente disponibile a ciascuno (ad esempio la luce del sole); una risorsa collettiva non può essere venduta, comprata ne, tanto meno, data in concessione perché nessuno (neppure le rappresentanze istituzionali e lo stato) ne ha la esclusiva disponibilità.
Internet appartiene alla prima di queste due categorie.
Ecco il concetto spiegato in maniera semplice semplice;
- si acquista banda da un fornitore ADSL
- antenne poste sui tetti prendono queste banda disponibile mettendola a disposizione nelle vicinanze, e la ritrasmettono lontano dove ci saranno altre antenne che faranno altrettanto
- In questo modo la connettività si trasmette da un nodo all’altro della rete, comprendo tutta l’area (rete mesh)
I cittadini interessati a far parte del progetto entrano nella cooperativa in qualità di soci piazzando l‘antenna sul tetto del loro condominio, divenendo nel contempo fruitori e fornitori di connettività internet.
Questi sono i benefici derivanti da una rete che ci vede fruitori e fornitori;
- Oltre all’accesso Internet tutta la rete costituirà una intranet locale a 300Mb
- possibilità di fornire sevizi avanzati quali web tv, radio in streaming, comunicazioni geolocalizzate, telelavoro, videosorveglianza ecc ecc
- copertura VoIP per telefonate a bassissimo costo
- forte potere contratturale: saranno i provider che dovranno competere per vendere la loro banda, non più noi cittadini ad accettare prezzi imposti. Stessa cosa per altri servizi quali telefonia, web tv ecc.
Riguardo le performance della rete questa è una immagine di un recente speed-test effettuato dall’isola di ponza;
Modalità di partecipazione
Arriviamo al sodo: ecco quali sono le modalità di partecipazione NOInet.
Adesione come socio
- quota iniziale di 200€ per intallazione antenna ed attivazione Internet nei 30gg successivi
- canone di 20€ più iva
- accesso alla intranet locale a 300Mb
- chiamate gratutite verso fissi e cellulari all’interno della rete
- chiamate VoIP a basso costo per tutti gli altri numeri
- connessione Internet Wifi a 8Mb reali (download e upload)
Sono disponibili anche modalità di accesso alla rete come semplici fruitori con abbonamenti giornalieri o mensili.
In questa mappa puoi verificare la locazione dei soci che hanno aderito e che sono in procinto di installare le antenne.
Per maggiori info:
- NOInet – sito ufficiale della cooperativa
- Materiale informativo
- Gruppo su Facebook
- Gruppo su Google
Grazie Daniele, per aver promosso NOInet!
Seganlo anche che tutte le interviste originali con Pierluigi di NOINet, le trovi su MasterNewMedia a questo indirizzo: http://www.masternewmedia.org/it/il-nuovo-tipo-di-internet-service-provider-distribuito-veloce-a-basso-costo/
Depreco formalmente l’uso delle sottolineature nei testi di una pagina web quando questi non sono dei link. Solo i marketer più aggressivi lo fanno nelle loro lettere di vendita.
Dai Daniele, non ti abbassare anche tu…
Ciao Robin,
ma ho sempre usato le sottilineature, senza intenti o motivi particolari.
Ottima occasione per rivalutare questa tua pratica. Capisco che ognuno è libero di fare come crede, ma perchè voler volutamente mettere in difficoltà chi legge, facendo credere che c’è un link quando in realtà non c’è?
Negli standard stability dal W3C e persino su Wikipedia si legge chiaramente: Presentation related elements – underline (u) – (Deprecated. can confuse a visitor with a hyperlink.)
Prova poi tu a trovarmi un sito di un giornale straniero online o di un blog di una certa rilevanza (Mashable, RWW, Techcrunch, Ars, Problogger, Niemans, Scoble…) che usi l’underline come fai tu e giuro che non rompo mai più su questo argomento.Forse è tempo di aggiornare questa pratica, che dici?Oppure ti chiedo: Quale sarebbe il vantaggio nel mantenerla?
Robin l’osservazione che fai è giusta e ne terrò conto ma non c’è alcun intento volontario di mettere in difficoltà chicchessia, ne quello di far passare come link un testo che non lo è, ne di trarre vantaggi di sorta.
E’ una pratica che ho sempre utilizzato sin dai primissimi post che con il tempo è diventata deprecata. Riguardo gli standard, premesso che la leggibilità e l’usabilità devono costituire una priorità per i publishers online, sai meglio di me che è pressochè impossibile che un sito passi il controllo di un validatore W3C online, compresi i big.
Ma infatti… non pensavo assolutamente ci fosse alcuna intenzione “truffaldina”. 🙂
Ti seguo perchè non fai quelle cose.Ma tornando a bomba, il problema è che ANCHE IO, ogni volta che vedo un testo sottolineato “assumo” che sia un link, e quindi clicco incuriosito sulle tue frasi sottolineate scoprendo però che non c’è un bel niente. Non è un gran soddisfazione per il lettore, non trovi?Se il tuo blog è costruito per soddisfare i tuoi lettori, ti domando, qual’è il vantaggio che offre questa pratica?
Se era un vezzo da “novizio” che non facilita la soddisfazione dei tuoi lettori perchè mantenerlo? …e se sono l’unico ad avere questa sensazione vedendo i tuoi test sottolineati, beh allora fai più che bene a non darmi retta. 😉
In effetti è la prima volta che viene fatta questa osservazione, ciò non vuol dire che nessuno abbia mai fatto click sulle sottolineatue. Magari sei stato il primo tra tanti silenti
Comunque metto il punto nella lista todo 🙂 In merito ai vantaggi non ce ne sono di particolari se non enfatizzare punti chiave delle frasi. Casomai è il contrario: la controindicazione nel sistemar tutto… anche se con uno script che macina il db la cosa verrebbe semplificata.
Grazie per un bellissimo articolo. Importante iniziativa.
Vedo che, oltre a crescere a Roma e sul litorale, ci sono gli inizi di altre reti locali sparsi un po’ in tutta Italia. Chissa’ se con possiamo essere la forza che cambia una situazione di stallo in Italia per portare connettività in molti posti che i provider commerciali considerano troppo poco remunerativi e dove neanche tentano di portare la rete.
Sarebbe un caso unico al mondo…
Ho visto infatto che a Roma già fioccano le antenne… e ho dimenticato di dire una cosa importante: una legge permette di installare l’antenna sui tetti del condominio facendo una semplice comunicazione all’amministratore. Non ci vuole il permesso 🙂
Attenzione però che quello che vedi sulla mappa è gente interessata per adesso, non antenne operative. Avendo pagato per la costituzione (notaio) e qualche tassa, adesso le prossime quote servono per fisicamente comprare e cominciare a installare modem e antenne, e per acquistare la prima connessione a fibra per “alimentare” la rete ovvero per connettere tutta la rete mesh all’internet.
Ciao Sepp, grazie per l’osservazione. Sistemo il post.
Inizio la mia giornata con la lettura del tuo articolo e già sorrido.
Che iniziativa interessante e come la spieghi bene, la capisco anch’io e questo vuol dire grazie.
Rifletterò sul da farsi…
Da vero Kiro diffondo il tuo articolo e inizio a sperare che un giorno, un tg, qualsiasi, parli di NOInet e anche di te, ma forse questo è già accaduto? Seconda speranza.
Kirolandia ti segue sempre ed ovviamente noi tutti Kiri…