TV digitale terrestre, i dati personali saranno in pericolo?
La tv digitale terrestre (DTT) slitterà ancora. Lo switch off (lo spegnimento della tv analogica) del 31 Dicembre del 2008 lo ha indicato il ministro delle comunicazioni, Mario Landolfi, al termine del Consiglio dell’Ue a Bruxelles. In merito a questo ritardo si parla fallimento dell’intera strategia finanziata dallo Stato, ma il fatto degno di rilievo non è tanto il discusso ritardo, ma lo spegimento della tv normale che porterà ad utilizzare obbligatoriamente il decoder.
Le innovazioni più importanti introdotte da questo cambiamento saranno;
- Una qualità digitale delle immagini, che si vedranno sempre perfettamente senza possibilità di disturbi
- TV on demand, potremo decidere cosa vedere e quando
- Interattività, potremo interagire tramite il telecomando con le trasimissioni
Questo è possibile grazie al fatto che il decoder interfaccerà il televisore con il segnale TV, ed il decoder non è altro che un computer il quale oltre a decodificare il segnale video ed inviarlo alla TV si occuperà anche di gestire tutte le procedure tecniche necessarie a permetterci le operazioni elencate sopra, e per fare ciò in alcuni casi dovrà inviare informazioni da casa all’esterno eseguito utilizzando la linea telefonica.
Fantastico! Verrebbe da dire.
Se non fosse per un piccolo particolare: dal prossimo 31 Dicembre 2008 il digitale terrestre non sarà più una opzione, ma il mezzo obbligatorio per continuare a guardare anche solo i normali canali che abbiamo visto sino ad ora con una normale TV.
Questa scelta è stata giustificata con necessità di innovazione tecnologica, infatti l’Italia una volta tanto in questo settore è stato proclamato dai fautori del progetto DTT come il paese più avanzato del pianeta.
Bellissimo! Si potrebbe continuare ad esclamare, se non fosse per il fatto che il nostro paese dal punto di vista dell’impatto dell’ICT è in una posizione disastrosa a livelli da terzo mondo, sia nella vita sociale che in nella funzione pubblica.
Come mai quindi questa forzata accellerazione in un settore sì tecnologico, ma forse meno importante ed urgente rispetto ad altre priorità come l’informatizzazione della scuola pubblica e l’alfabetizzazione informatica della popolazione?
Ricapitolando quindi;
- Il lancio del DTT è avvenuta quando la tecnologia ancora non era messa a punto
- A fronte di una spinta commerciale notevole, i palinsesti dei canali del DT erano praticamente nulli, a parte qualche partita di calcio visibile tra l’altro con molte difficoltà. Ed ora non è molto meglio.
- Il progetto ha comportato sforzi notevoli trascurando necessità ben più impellenti in ambito tecnologico nel nostro paese
- Dal 28 Dicembre 2008 la TV normale verrà "spenta" (switch off) e dovremo usare il DTT anche per vedere canali normali
- Già oggi esiste una tecnologia analoga che funziona a pieno regime; l’Internet TV
Trovo questo alquanto strano. Le perplessità si fanno decisamente maggiori se invece andiamo ad elencare quali sono le informazioni di maggior valore per le aziende, utilizzabili per scopi commerciali in ambito televisivo ed in generale;
- I dati personali degli utenti
- Gusti ed abitudini
- Acquisti
- Le classifiche Auditel
Tra 2 anni chiunque voglia guardare la TV, deve avere un decoder DTT, ed un decoder come abbiamo già detto, altro non è che un computer. In quanto tale quindi, è tecnicamente possibile fare in modo che "memorizzi" determinati eventi come i cambi di canale. Sembra banale ma non lo è. Un semplice cambio canale contiene in in sè queste informazioni;
- L’ora in cui si cambia un canale
- Il canale che si sta lasciano e quello a cui ci si sta collegando
- Tipologie e generi di programmi e pubblicità viste
Queste informazioni, accumulate in un arco di tempo lungo (un anno per esempio) se analizzate a dovere attraverso operazioni di data mining fornirebbero praticamente l’identikit di ognuno di noi; dove ci soffermiamo, i programmi da cui scappiamo, le cose che ci attirano di più, quello che ci fa cambiare canale e molto altro.
Continuando ad ipotizzare, ogni decoder è dotato di un modem necessario per le operazioni che richiedono un collegamento all’esterno, pertanto sarebbe anche possibile prelevare questi eventuali dati una volta memorizzati. Il fatto che siano solo ipotesi non vuol dire però che non dobbiamo chiedere a voce ferma garanzie precise in tal senso.
Il fatto che quanto descritto, sebbene solo frutto di ipotesi e supposizioni, sia tecnicamente possibile e che tali informazioni avrebbero indubbiamente un enorme valore a fini di marketing e di controllo, è condizione necessaria e sufficiente ad esigere per tutela della privacy che venga reso noto in maniera precisa e dettagliata quali tipi di eventi ed iinformazioni a noi legati il decoder memorizza, considerando anche che dal 2008 saremo obbligati ad utilizzarlo se vogliamo vedere la TV.
Per chi trova queste ipotesi esagerate e frutto di catastrofismo, cito un paio di fatti reali i quali, se raccontati prima dell’accertamento degli stessi, avrebbero suscitato al massimo ilarità e divertimento;
- La Sony ha inserito all’interno di acluni dei propri CD audio dei virus che infettano i computer, memorizzano di nascosto i dati degli utenti, e favoriscono intrusioni non autorizzate nel computer stesso tramite internet.
- Molte stampanti laser (Canon, DELL, HP, IMB e molte, molte altre) stampano un codice segreto invisibile su ogni foglio per collegare ogni stampa alla relativa stampante e quindi al proprietario, accorgimento messo in opera a seguito di accordi tra i servizi segreti americani e le case costruttrici.
E’ anche vero tuttavia che lo stesso problema lo abbiamo con altri tipi di tecnologie, come la TV satellitare e la nuovissima TV via internet, ma nel caso del DTT l’anomalia è costituita dal fatto che tra poco non si avrà più scelta. Chi vorrà guardare la TV dovrè usare il digitale terrestre, anche chi con la tecnologia non ha un buon rapporto.
Mancano ancora 3 anni al 31 Dicembre 2008, e penso che entro quella data dovra essere messo chiaro nero su bianco esattamente come i decoder DTT gestiscono i dati, se li memorizzano, quali dati memorizzano e quali dati eventualmente possono essere inviati all’esterno. Sarebbe ora di iniziare a chiederlo.
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