Come I Social Media Influiscono Nel Rapporto Tra Aziende e Utenti: Il Caso Conduit
Tempo fa ho mandato un twit in cui affermavo che a mio modesto parere il revenue sharing del programma di affiliazione di Conduit non è trasparente.
Conduit è una azienda francese che offre ai bloggers la possibilità di monetizzare il traffico facendo installare ai propri lettori una toolbar per il browser sulla quale poter inserire notizie, feeds e altri gadget più o meno utili.
Una toolbar però permette potenzialmente a chi la gestisce (conduit nel nostro caso) di monitorare il traffico degli utenti che l’hanno installata e quindi di creare un archivio dati monetizzabile grazie ad operazioni di profilazione e analisi del traffico. Per questo ritengo che Conduit offra decisamente poco ai blogger (qualche centesimo per installazione).
Dopo qualche giorno, con mia grande sorpresa, ricevo una email dal loro Social Media Marketing Manager, Shiri Gamon. Shiri mi dice di aver letto il twit e di essere risalita alla mia email tramite il sito collegato al mio account twitter.
In sintesi questo il succo della email liberamente tradotto;
Ciao, ho letto il tuo twit di un paio di settimane fa in cui affermavi che Conduit non avrebbe un meccanimso di condivisione degli utili equo ed ho voluto approfondire. Prima di tutt complimenti per ….( ecc ecc)
Tornando al tuo twit volevo sapere cosa non ti soddisfa visto che;
- Offriamo gratuitamente un servizio che solitamente è a pagamento
- Garantiamo l’infrastruttura tecnica e assistenza sia per Firefox che per IE
- Vi permettiamo di guadagnarci mantenendo il controllo totale sui contenuti della toolbar, che non ha ads, spyware, adware. E non vendiamo i dati degli utenti.
Sono a tua disposizione per ulteriori chiarimenti ecc ecc ecc
Fantastico! Mi lamento di qualcosa e l’azienda in questione si prende la briga di contattarmi per offrire maggior supporto in merito all’oggetto della lamentela! Meraviglie dei social media.
Dimostro un grande apprezzamento per la loro apertura ed aggiungo il contatto di Shiri su Skype dopo averle mandato la risposta per email, che ti riassumo;
Ciao Shiri,
apprezzo molto il modo in cui siete entrati in contatto con me ecc ecc ecc.
Avrei piacere di porvi qualche domanda per pubblicare un post in merito.
Riguardo i miei dubbi, premettendo che il vostro meccanismo di revenue sharing prevede la remunerazione di qualche centesimo ogni nuova installazione della toolbar;
- nella toolbar c’è una maschera di ricerca di Google. Conduit in qualche modo guadagna dalle ricerche effettuate dagli utenti tramite quella searchbox?
- Conduit archivia i dati di navigazione degli utenti che installano la toolbar per eseguire operazioni di analisi del traffico o profilazione?
In poche parole, Conduit trae vantaggi economici dalla conoscenza dei dati di navigazione degli utenti, che non siano necessariamente limitati alla "vendita dei dati dagli utenti" chiaramente negata nei vostri Termini di Servizio?
E’ per questo che ritengo il meccanismo di condivisione degli utili poco ecquo.…
Voglio essere chiaro: le toolbar Conduit sono sicure e garantiscono la privacy degli utenti come è verificabile sulla loro policy. E’ solo che intravedo potenzialità di monetizzazione derivanti dalla conoscenza dei log di navigazione che vanno al di là della semplice vendita di tali dati.
Shiri devia la email a qualcuno della Conduit (presumibilmente qualcuno responsabile delle relazioni esterne) e mi dice: entro stasera avrai una risposta per il tuo post.
E’ passata una settimana ma ancora non ho ricevuto nulla, e Shiri non mi è più apparsa online su Skype.
Ma attendo fiducioso ancora per un pò (le ho appena mandato un reminder per email).
Questo episodio dimostra che;
- le aziende (per lo meno all’estero) hanno le orecchie tese verso i social media, ed utilizzano strumenti di filtering automatico per intercettare le conversazioni che interessano loro
- iniziano ad invertire il flusso informativo: non sono più solo gli utenti a cercare qualcuno con cui parlare, ma il contrario
- sottovalutano ancora in parte gli utenti. Per lo meno mi è sembrato così dalla prima email che ho ricevuto, anche se certamente Shiri mi è sembrata in buona fede
Ti terrò aggiornato.
Ciao Daniele, post molto bello ed esemplare. Ma non dimentichiamo che è sempre un’azienda che lavora, con internet, per internet e su internet.
Cioè questi offrono una toolbar per monitorare gli utenti quindi sarebbero dei pazzi a non verificare il buzz circa la loro società. Poi sul fatto che ti hanno contattato tanto di cappello, sul fatto che sono spariti un pò meno.
Per quanto riguarda aziende di altri settori commerciali farebbero bene ad imitare questo comportamente e a non sparire anche loro da Skype (sempre che sappiano cosa sia :D).
Sul mostrare i propri atteggiamenti in rete da parte di chi installa la toolbar ho le mie remore…
E’ un esempio calzante per rappresentare lo stato dell’arte della presenza delle aziende sui social media.
Spesso si approcciano con logiche tradizionali e inadatte a questi contesti, altre volte (come in questo caso) partono bene e si perdono per strada.
Piano piano ci arriveremo, forse.
Secondo me è solo parzialmente dovuto a figure non sufficientemente aggiornate che si occupano di marketing e comunicazione nelle aziende.
Vedo che in questi ruoli le persone valide e aperte ci sono, poche ma ci sono, ma capita che chi sta sopra di loro gli blocchi le iniziative interessanti (troppo *sovversive*?), come in questo caso.
Roberto
Update: mi è riapparsa ieri online ma niente risposta alla email ancora 🙂