Lavorare in Proprio: i 5 Peggiori Clienti da Evitare in ICT
Queste sono cinque situazioni che ho vissuto personalmente e che, se tornassi indietro, rifuggerei senza alcun dubbio perchè mi hanno fatto perdere tempo ed energie che avrei potuto spendere in maniera più efficace e produttiva.
Te li elenco nella speranza che possano servirti per interpretare meglio situazioni nelle quali potresti trovarti;
1. Ma che stai a guardà er capello?
La registrazione di un semplice dominio per un cliente, per un totale fatturato di qualche euro l’anno, a volte fa sentire in diritto il cliente di massacrarti lo scroto con telefonate giornaliere per consulenze di vario genere; dalla stampante del suo ufficio che non funziona più al sito (fatto fare al nipote della segretaria) che non è primo su tutti i motori di ricerca.
Tanto sei suo fornitore, quindi è normale che ti chiami…
Rimedio: non registrare solo domini per i clienti. Potresti pensare che farlo li leghi a te, in realtà son loro che ti hanno legato alla loro scrivania.
Un rimedio alternativo potrebbe esser quello di far pagare a caro prezzo il mantenimento (tipo 300 euro l’anno o più, e neanche così è un buon affare). Ricordo un cliente che entrò nello stand di SMAU 2001 che mi disse con fare sagace “Quardi che lo so quanto costa il mantenimento di un dominio, perchè dovrei pagarl così tanto?“. Io gli risposi: “Giusto, non lo faccia. Lo registri da solo così risparmia sul progetto.”
2. Per sempre insieme…
La maggior parte dei clienti a cui serve un sito danno per scontato che l’importo per lo sviluppo include tutte le modifiche, per sempre…. Tanto quanto tempo ci vuole a cambiare colore ad un titolo?
Rimedio: Quantifica sempre il preventivo in due parti; la prima riguardante sviluppo e messa in opera, la seconda riguardante il mantenimento specificando il numero di ore-uomo da scalare ad ogni richiesta. Ed il core business del mercato ICT interessa il mantenimento più che lo sviluppo e la messa in opera dei progetti.
3. Ma che non ti fidi?
Stento a crederci ma c’è ancora gente che si scandalizza se gli presenti un contratto da accettare e sottoscrivere. Qui non esistono mezzi termini: chi non vuol firmare un contratto perchè “tanto c’è fiducia” vuole fregarti.
Rimedio: Girati, vattene, non ti girare e non rispondere alle sue chiamate. Avrai solo grane.
4. Il restauratore di siti antichi…
Altra situazione che dovrebbe metterti in allarme: ti chiamano per mettere mani ad un progetto incompiuto. In questi casi in genere il tuo cliente ha interrotto bruscamente i rapporti con l’ex fornitore e tu devi metter mani a situazioni senza documentazione e senza informazioni.
Ovviamente a detta del tuo cliente è il suo ex-fornitore ad esser stato poco professionale e sleale a tal punto da causare la brusca interruzione dei rapporti, ma ogni volta che mi sono capitate situazioni del genere alla lunga ho scoperto che era esattamente il contrario.
Rimedio: cerca di capire chi era l’ex fornitore del tuo cliente per contattarlo e cercare di capire come sono andate effettivamente le cose.
5. L’amministratore sull’isola che non c’è… –
Anche dietro la firma di un contratto possono celarsi delle insidie: potresti infatti esser capitato in una azienda il cui amministratore è un abitante dell‘isola che non c’è. Ne esistono tanti ed è difficile capire dietro quali società si celano. Per loro natura si svelano solo quando scade la fattura che devono pagare.
Per pagare pagano, ma devi capire che in quanto abitanti dell‘isola che non c’è non è detto siano nel nostro mondo quando devono apporre l’OK sulla fattura da mettere in pagamento.
In genere hanno una segretaria che al telefono avvisa tutti che “l’amministratore al momento è sull’isola che non c’è, si occupera di tutto al suo ritorno“. Ovviamente la tua fattura nel frattempo non può essere pagata, nonostante la scadenza.
Rimedio: purtroppo non ne ho 🙂 Il fatto è che pagano alla fine, pur mettendoti in difficoltà.
Una cosa te la posso dire però; non è normale pagare le fatture in ritardo. Ho avuto diversi clienti esteri ed hanno sempre pagato nei tempi prestabiliti senza neanche un reminder. Ti posso assicurare che il vizio di pagare le fatture in ritardo è un malcostume tipicamente italiano.
Concludendo…
Come ho avuto modo di ribadire più di una volta…. il successo nell’ICT è determinato dai lavori che lasci, non da quelli che prendi.
In bocca al lupo 🙂
eheheh ottimo articolo!!
Ciao Daniele, buon anno!
Aggiungerei anche quelli che ti fanno fare dei progetti o dicono “Ma tu come la faresti sta cosa?”. Ancora peggiori sono quelli che vogliono preventivo e prova grafica o testuale perché “debbo confrontare altre offerte” per poi risponderti “grazie ma ho già provveduto”.
Morale: redigere solo un normale preventivo, poi farlo firmare insieme ad un eventuale contratto. Niente prove o ex-novo per sentirsi dire “dai vediamo cosa esce”, per quello c’è già il portfolio da cui attingere.
Cia;)
E’ vero Paolo, è un altro triste aspetto che si presenta sovente. E’ capitato anche a me. Dopo aver abbozzato una sorta di storyboard con alcune linee guida del progetto hanno consegnato tutto ad un altro. Ho rivisto tempo dopo il sito accroccato approssimativamente sullo storyboard che avevano preso.
Buon anno anche a te!
Più che altro il problema è nel non rispetto della professionalità dai parte dei clienti. E’ tutta italiana la modalità di approcciarsi ai servizi offerti senza alcun rispetto. Ho fatto piccoli lavoretti come freelance per clienti USA, e anche in lavori banalissimi l’approccio dei clienti è sempre stato di massimo rispetto, chiarezza ed idee chiare. Perchè non un articoli sulle tue esperienze con i clienti “ideali?”
Più che altro il problema è nel non rispetto della professionalità dai parte dei clienti. E’ tutta italiana la modalità di approcciarsi ai servizi offerti senza alcun rispetto. Ho fatto piccoli lavoretti come freelance per clienti USA, e anche in lavori banalissimi l’approccio dei clienti è sempre stato di massimo rispetto, chiarezza ed idee chiare. Perchè non un articoli sulle tue esperienze con i clienti “ideali?”
Quoto in pieno Andrea Si, può darsi che scriverò qualcosa di “dettagliato” sperando che nessuno si offenda dopo tutto il tempo passato 🙂
Per il peggiore è il “Il restauratore di siti antichi…” anche se al quinto non c’è rimedio (quasi).
C’è un cliente che inseguo per un pagamento da un anno …
Anch’io ho fatto una serie di post su questa cosa 😛
Sparaci i link Francè
d’accordo su moltissimi punti.
più che di contratto, basta un preventivo …firmato quello, dovrebbe andare
seguendo sia clienti che fornitori…dico anche che accade eccome che persone lascino i progetti a metà, per incapacità, altri progetti più importanti che entrano etc.
oppure..che sia il cliente che non si renda reperibile per la messa a punto e finalizzazione.
insomma, c’è di bello che si impara ogni volta qualcosa e si apprezza sempre di più le persone corrette, che esistono e si è apprezzati e riconosciuti in quanto corretti
Bel posto, due risate per sdrammatizzare fanno sempre bene! Il “Ma che non ti fidi? ” è veramente il più bastardo di tutti 🙂
Sei stato un grande, aggiungerei il punto 6 (che mi è appena successo) lo si potrebbe intolare “quelli che fanno i vaghi quando c’è da sborsare”. Della serie ci scriviamo sempre tramite email senza problemi, guardacaso l’email che contiene la fattura che avrebbero dovuto saldarmi una settimana fà, non gli è arrivata. Cazzate. Il giorno che sfonderò sarà un piacere per me riparli con le stesse prese in giro, perchè “ca nisciun è fess” 😀
E tu inviagliele con raccomandata 😀
“Ti posso assicurare che il vizio di pagare le fatture in ritardo è un malcostume tipicamente italiano.”
Ti posso assicurare che per politica aziendale io pagavo al quarto sollecito (telefonate, mail ecc). Prima solo se arrivava una raccomandata…
ah: questo per la maggior parte dei fornitori ad eccezione di quelli vitali per l’attività produttiva o le bollette.
Occhio che se iniziano ad usare la stessa politica aziendale anche con i dipendenti poi siete tutti sulla stessa barca, vedi quel mobilificio che è fallito (non ricordo il nome)…