Chiude Italia.it: Il Fallimento Di Un Ministero 1.0 Nel Tempo Del P2P

Finalmente Italia.it, il superportale turistico voluto da entrambi gli schieramenti politici stanziando ben 45 mln di euro (di cui 7 già spesi), ha ricevuto il colpo di grazie: non è più raggiungibile ed è stato chiuso definitivamente.

Il fallimento di questo progetto in realtà non è nato da errori progettuali o di sviluppo, o meglio non solo. Ad essere completamente fallimentare è stata l’idea iniziale: quella di creare un Ministero 1.0 che accentrasse la gestione delle informazioni in piena epoca P2P, ovvero in tempo di condivisione risorse e competenze.

La crisi delle TV e delle industrie discografiche è dovuta proprio a questo: non ha più senso centralizzare qualsivolgia tipologia di servizio quando è sufficiente per ognuno di noi condividere ciò che abbiamo  per entrare in possesso di ciò che hanno tutti gli altri. Cedo quel poco che è mio ed improvvisamente posso godere di tutto il resto che è la fuori: questo vale per la musica, per la tv, per le competenze tecniche, per le ricerche scientifiche e tutto il resto. E’ la morte dei ministeri.

Il Portale-Ministero Italia.it è morto nell’istante in cui qualcuno ha pensato: "Sviluppiamo un nuovo portale scrivendone da zero tutti i contenuti, riprogrammando i servizi di booking online per gli alberghi, gli aerei, le navi. Creiamo immagini e fotografie ad-hoc; facciamo un bel Ministero 1.0". Ma che non serve a nessuno.

L’immagine fresca e vivace del portale

Il bacino di utenza a cui era destinato Italia.it già utilizza Expedia, partecipa ai forum di discussione, prenota alberghi e ostelli col booking online.

Con Wikipedia era già in grado di reperire tutte le info possibili su ogni parte del pianeta. Era già in grado di conoscere migliore trattoria familiare vicino al luogo delle proprie ferie grazie ad un gruppo di discussione o uno degli innumerevoli social network per amanti della buona cucina.

Il problema è che chi ha partorito l’idea di Italia.it non lo sapeva. O meglio, chi ha ideato e progettato Italia.it;

  • non utilizza del.icio.us
  • non appartiene a nessun social network
  • non sa cosa sia Wikipedia, o per lo meno non ci è mai entrato personalmente
  • ignora cosa sia Twitter
  • non utilizza Stock Expert o Flickr per le fotografie

Altrimenti il progetto Italia.it, così come è stato ideato, non sarebbe neanche iniziato.