Blogfest 2008: Mai Partecipato Ad Un Barcamp? Ti Racconto Che Succede
Non sapevo quanto sarebbe stato utile sfornare l’ennesimo post su Blogfest 2008 vista la quantità illimitata di foto, video e post sull’evento, poi ho letto Post dove si parla di feste e nel quale ci sono parecchi link di Andrea Beggi e ho trovato interessante l’idea di raccontare come viene vissuta l’esperienza dal punto di vista personale piuttosto che raccontare l’evento in sè, già abbondantemente coperto da altri.
Era il mio primo barcamp vero e proprio, e poichè suppongo ci siano molti blogger che non hanno mai partecipato ad un barcamp e si chiedono come sia glie lo racconto io.
Che succede in un Barcamp?
Arrivato venerdì assieme a @danifurlan ci rechiamo in P.zza Battisti per scoprire in cosa consista la registrazione all’evento. Troviamo una piazza deserta e bagnata, ed un chiosco con due ragazze. Ci informiamo sul welcome pack: maglietta, badge con griffe della blogfest e gadget vari. Ne prendiamo due. Preso dallo slogan una gita delle medie tra blogger mi ostino a dare del tu alla ragazza che mi risponde ostinatamente dandomi del lei (ci rimango malissimo perchè i miei amichetti mi davano del tu alle medie, ma comunque ci riempie le borse di caramelle e questo è moolto da scuole medie).
Ci comunicano che tutti gli eventi sono stati spostati nel palacongressi di Riva del Garda, qualche decina di metri più in là. Ci avviamo.
Le non conferenze
Ero effettivamente interessato a prender parte al barcamp generalista, nel quale per intenderci i blogger si prendono 15 minuti di tempo per confrontarsi con gli altri in merito ad argomenti da loro scelti, ma forse per la scarsa affluenza tutto è saltato lasciando spazio al Travelcamp. Di fatto non si trattava di condividere esperienze e problematiche, ma erano presentazioni pubblicitarie di progetti web legati al turismo, aperte comunque alle domande dei presenti.
Anche il giorno seguente i barcamp generalisti sono stati penalizzati a discapito degli eventi sponsorizzati a cui abbiamo assistito.
Dibattito sulla Tv internet
Nella tavola rotonda Mouse contro telecomando mi aspettavo – forse ingenuamente – un approccio all’argomento dal punto di vista degli utenti con particolare attenzione al contrasto stridente tra media collaborativi e diritto d’autore, che poi è l’argomento caldo. Purtroppo il dibattito è stato incentrato su questi temi:
- In che modo un grande network puo trasformare gli User Generated Content in business
- Per un network è meglio avere un palinsesto ed un direttore responsabile o trovare soluzioni per trasformare gli UGC in contenuto rilevante?
- E’ Selvaggia Lucarelli che rompe le balle ingiustificatamente a Dario D’aprile (Fox), o è quest’ultimo che spara minchiate facendo irritare Selvaggia Lucarelli?
Poiche nessuno di questi argomenti era minimamente di nostro interesse ci siamo trasferiti al dibattito…
…come finanziare una startup
Qui mi aspettavo una risposta alle seguenti domande:
- Esiste una prassi per finanziare una startup?
- A chi mi rivolgo?
- Come posso presentarmi in maniera credibile?
Purtroppo anche in questo caso i presenti hanno raccontato solo le proprie esperienze su come siano state finanziate le proprie creature. E’ sato oggettivamente interessante scoprire come siano nati Wikio, Virglilio, Dada ma non c’è stato il dibattito che mi avrebbe dato modo di dare una risposta alle domande.
L’informazione in rete
L’informazione in-formazione era il dibattito che ritenevo maggiormente interessante. Ero sicuro che una tavola rotonda su conoscenza condivisa e informazione in rete avrebbe avuto come fulcro il rapporto tra legge sull’editoria e blog (specie dopo la sentenza contro Carlo Ruta, blogger condannato per stampa clandestina), ma si è trattato di un talk show tra giornalisti, ovvero la rete per i giornalisti vista dai giornalisti. Mi ha deluso abbastanza.
Twittare in sala
Gli eventi sono coperti da connettività wifi ed è prassi abituale assistere a barcamp e conferenze con il laptop acceso. La cosa più .. divertente (o malsana, dipende dai punti di vista) è commentare l’evento in corso via twitter con gli altri presenti in sala. Sarà assurdo ma capita di parlare con molte persone sedute a qualche fila di distanza, senza poi neanche conoscerle di persona. Tutto avviene via twitter:
- lafra che cerca di partecipare a distanza con la copertura streaming improvvisata dai campers,
- il vero significato della pipì di Dania alla premiazione MBA
- Stefigno che brinda a go-go,
- semerssuaq appostata nelle retrovie osservando il campo di battaglia
- luca che commenta gli interventi in tempo reale
- annunci dai ristoranti ove ci si trova per lanciare un invito alla twitterfera.
Il camper neofita probabilmente si chiedera "Ma stanno invitando pure me o solo quelli che conoscono?". E quindi preso tra il desiderio di presentarsi la per fare nuove amicizie dicendo "Piacere, sono Ikaro!" e dalla paura di sentirsi rispondere "E sti cazzi!" passa l’ora di pranzo e buonanotte…
Il casino fuori sala
Se c’è una cosa che ho capito è che i barcamp e le tavole rotonde sono semplici scuse per dar modo ai campers di incontrarsi, discutere e conoscersi fuori dalla sala. Quello che succede dentro è solo un piccolo particolare trascurabile. Il casino in genere si trasferisce in serata nei ristoranti per poi prolungarlo sino alla sua naturale estinzione in luogo con musica a volume molto alto.
Il bello non consiste nell’assistere ai barcamp, ma nell’uscire fuori a fare amicizia e chiacchierare più o meno seriamente (ho appreso che si chiama networking, ma non si usano cavi o reti).
Ma insomma, com’è sto barcamp?
Nella mia nuova e scintillante veste di camper posso stilare una prima versione di regole fondamentali;
- nei barcamp non è importante quello che succede nella sala, ma fuori
- se vuoi che si parli di un argomento che ti interessa, preparalo e presentalo tu. Non ti aspettare che venga trattato da altri (al 90% si tratta di operazioni di marketing)
- commenta i post altrui, comunica, entra in contatto con altri blogger prima. Verrà più naturale conoscerli
- presentati armato di camera fotografica o video camera con batterie di ricambio (si narra che esista una borsa nera di prese di corrente libere)
Ci vediamo a Roma il 4 Ottobre per il Demcamp
[ Photo credits: franfiorini@flickr, macchianera@flickr, ikaro@flickr ]
Quindi mi sono perso ben poco (troveremo il modo di beccarci 😉 )
come finanziare una startup… una delusione allora ? Peccato…
Purtroppo si, pensavo dassero più informazioni utili.
Insomma molto fumo e poca carne nelle salsicce? A prima vista, avrei pensato che il barcamp fosse un luogo per avere il coraggio di parlare davanti alle persone. Ovviamente, ci vuole anche qualcosa da dire e che non sia troppo banale. Forse è la mancanza di contenuti a fare da deterrente.
In effetti penso anche io che nei barcamp non siano gli speech la cosa più importante, anche se indubbiamente c’è qualcosa di interessante.