Adsl su Cavo Dati: Governo Contro il Canone Addizionale
Anti Digital Divide esprime soddisfazione per l’ordine del giorno presentato dal presidente della Commissione cultura della Camera, Pietro Folena, accolto dal Governo, in merito alle adsl su cavo solo dati.
L’ordine impone di varare un provvedimento che porti all’azzeramento o alla riduzione del canone di 10 euro(+ IVA) che grava sulle offerte degli operatori che vendono le adsl naked e, di conseguenza, sui portafogli dei consumatori che le sottoscrivono.
Questo è ciò che chiede ADD nella petizione lanciata alcune settimane fa, per l’abolizione del canone Telecom e del canone addizionale sulle linee solo dati. ADD sin da quando Telecom aveva introdotto il canone addizionale sulle linee solo dati aveva scritto ad AGCOM e AGCM per impedire questo nuovo tentativo di Telecom di congelare la liberalizzazione del mercato e mantenere il monopolio sulla telefonia voce-dati.
Tuttavia non bisogna limitarsi ad una diminuzione, ma, il canone addizionale deve essere eliminato. Viola la normativa europea sulla neutralità tecnologica. Esiste l’obbligo per gli Stati membri di garantire che le autorità nazionali di regolamentazione tengano nel massimo conto l’opportunità di una regolamentazione tecnologicamente neutrale, ossia che non imponga l’uso di un particolare tipo di tecnologia né che operi discriminazioni tra particolari tecnologie.
Nel caso dell’adsl solo dati se non si ha una linea voce, Telecom impone di pagare un canone addizionale, questo comporta una discriminazione della tecnologia adsl e indirettamente della tecnologia Voip e stabilisce una sorta di dipendenza dell’adsl dalla linea voce, favorendo il mantenimento del monopolio da parte di Telecom Italia.
Bisogna poi considerare anche i canoni adsl elevati, rispetto a quelli che la stessa Telecom Italia offre in Francia, nel canone adsl quindi è già ampiamente compresa la parte dei costi per cui Telecom richiede un canone addizionale e cioè i costi relativi alla manutenzione e ammodernamento della linea.
Andando ad analizzare proprio la condizione della rete e la qualità dei servizi offerti da Telecom Italia, si può notare come gli investimenti fatti dall’azienda italiana, per l’ammodernamento e la manutenzione delle linee, siano a dir poco insufficienti, questo è dimostrato anche da alcune inchieste televisive condotte dalle trasmissioni Report e le Iene, nonché dai 10 milioni di utenti ancora non raggiunti dalla banda larga.
Dalla puntata di Report trasmessa la scorsa domenica: "Telecom: Debiti e Spie", si capisce, oltre ai grandi interessi in gioco, come molti soldi derivati dai canoni e dalle tariffe Telecom siano sperperati in attività che con l’azienda telefonica hanno poco a che fare. Per questo, nella petizione, chiediamo di verificare se sia ancora necessario pagare il canone telefonico e, nel caso non sia così, di abolirlo.
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